Dopo un periodo piuttosto intenso, sono riuscito a trovare un po’ di tempo per scrivere di nuovo qualcosa su questo blog. Nonostante gli impegni pressanti (corsi di recupero, preparazione e sostenimento di due test preliminari TFA, qualche piccolo problema familiare), sono comunque riuscito a visionare diversi film sia in TV sia su disco; non avendo avuto modo di preparare dei singoli articoli per ognuno di questi film, ne faccio una breve rassegna in questo post cercando di limitarmi solo qualche commento, anche se si tratta di pellicole che avrebbero meritato ben altro spazio. L’ordine con cui li presento non è necessariamente quello temporale in cui li ho visti.
- Joe, il pilota (USA, 1943) – GENERE: fantastico, guerra. REGIA: Victor Fleming. INTERPRETI PRINCIPALI: Spencer Tracy, Irene Dunne, Van Johnson, Ward Bond. Un buonissimo film di ambientazione militare con una prima parte più incentrata sulla storia d’amore tra i due protagonisti mentre la seconda parte è caratterizzata dall’elemento fantastico. Pellicola che colpisce per i rapporti umani intensi e la sensibilità dei dialoghi. Ottimo Spencer Tracy (attore che adoro) ma anche Irene Dunne (per me è stata una piacevole scoperta) si dimostra attrice di grande spessore e di notevole simpatia. Positiva anche la prova di un giovane Van Johnson. La direzione saggia e precisa è di Victor Fleming, regista che ha firmato lavori straordinari come il pluripremiato e celebre Via col vento e Il dottor Jeckyll e mister Hyde (ancora con il grande Spencer Tracy) ottimo remake dell’omonimo film già diretto da Rouben Mamoulian.
- Fortapàsc (ITALIA, 2009) – GENERE: drammatico, biografico, crimine. REGIA: Marco Risi. INTERPRETI PRINCIPALI: Libero De Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino. L’ultima parte della vita di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano ucciso nel 1985 dalla camorra perchè considerato scomodo a causa delle sue inchieste contro la criminalità organizzata. Pellicola di impegno civile ben diretta da Marco Risi (il figlio del grande Dino, a cui il film è dedicato) che fa emergere soprattutto il lato umano e più intimo del protagonista, il suo modo di affrontare la vita quasi con leggerezza ma in fondo animato da grande passione e motivazione. Un personaggio straordinario del quale ho apprezzato il modo di fare e nel quale mi ci sono in parte identificato. Ottime le musiche, soprattutto successi italiani di metà anni ’80, epoca in cui è appunto ambientato il film.
- La maschera di cera (USA, 1953) – GENERE: horror, mistero, crimine. REGIA: André De Toth. INTERPRETI PRINCIPALI: Vincent Price, Frank Lovejoy, Phyllis Kirk, Carolyn Jones, Paul Picerni. Interessante per certi aspetti, con qualche difetto sotto altri punti di vista; queste sono le impressioni che ho ricavato da questo film diretto da André De Toth. Si tratta di una delle prime pellicole girate inizialmente con tecnica stereoscopica (3D), contraddistinta da un ottimo colore e validi effetti speciali ma che, come accennavo, presenta alcuni aspetti negativi in alcune sue parti: in particolare, la direzione degli attori appare a tratti non ottimale (la Phyllis Kirk, per esempio, è brava ma non viene impiegata al meglio) e l’impostazione di alcune scene non è stata felicissima perché, seconde me, il livello di realismo non è risultato proprio altissimo. Da rimarcare, fra gli aspetti positivi, una convincente prova di Vincent Price, attore simbolo del genere horror. Si segnala, infine, la partecipazione di un giovane Charles Buchinsky, in seguito Charles Bronson, in un ruolo secondario ma molto inquietante.
- Lo sperone nudo (USA, 1953) – GENERE: western. REGIA: Anthony Mann. INTERPRETI PRINCIPALI: James Stewart, Janet Leigh, Robert Ryan, Ralph Meeker, Millard Mitchell. L’accoppiata Anthony Mann/James Stewart ha regalato dei western indimenticabili e di livello assoluto. Questo è uno di quelli che mi sono piaciuti particolarmente, sebbene lo ritengo un po’ inferiore agli (per ora) inarrivabili Là dove scende il fiume e Winchester ’73. Questo, fra quelli che ho visto, è forse uno dei western più psicologici di Mann, anche se non mancano le scene d’azione sullo sfondo di paesaggi meravigliosi e selvaggi. Cast magnifico di attori fra i quali spicca una strepitosa interpretazione di Robert Ryan in un ruolo da cattivo (indimenticabile il suo sorriso sarcastico e beffardo) che forse toglie lo scettro del miglior interprete al pur grandissimo (non me ne voglia la sua anima) Jimmy Stewart. Notevoli anche l’esuberante Ralph Meeker e la caratterizzazione efficace del veterano Millard Mitchell.